La motivazione non è petrolio
La motivazione è un carburante
La motivazione interna, quella profonda e autentica, che fa la differenza nel mio esserci, nella mia professionalità, nel mio mettermi in movimento verso il raggiungimento di obiettivi, non è qualcosa che hai una volta per tutte.
Se non si fa rifornimento la motivazione si consuma, si esaurisce. Prima si va in riserva, poi, dopo qualche sobbalzo, ci si arresta, magari in luogo scomodo, che oltretutto crea disagio e mette chi sta intorno a rischio di tamponamento. È un’energia che si esaurisce ma al contempo è rinnovabile. Fortunatamente, non si esaurisce per sempre, la motivazione non è petrolio.
La motivazione è energia pulita, non immette nell’aria sostanze inquinanti, anzi come la luce del sole, è un’energia verde e sostenibile. Come l’acqua che scorre e il vento che soffia, la motivazione non è un oggetto da mettere in cassaforte, è energia che si muove e muove. La motivazione non è energia che ristagna, è dinamica e può generare magari anche un pò di disordine e scompiglio, portando innovazione. Un’energia che è fondamentale ed essenziale, e favorisce l’ecologia degli ambienti mettendo in circolo particelle di aria pulita, che rigenerano e contaminano positivamente i contesti.
Come i boschi o le foreste, però, può bruciarsi o addirittura esaurirsi per uno sfruttamento eccessivo.
Salvaguardarla, significa allora prendersene cura, comprendere cosa la rigenera, la nutre, come funziona al meglio e quando si attiva, e cosa, o chi, invece la spegne e la depotenzia
Riconoscere le nostre leve
Posso farmi le stesse domande mettendo i verbi in prima persona e riconoscere le mie leve interiori: in quali condizioni si libera questo tipo di energia che mi motiva? cosa è che mi muove verso la realizzazione di un obiettivo, e cosa mi aiuta nei momenti di defaillance, di stallo, e cosa è che mi spinge via da qualcosa? Abituandoci all’ascolto possiamo riconoscere a quale dei due poli siamo più sensibili. Si può anche evidenziare una relazione tra quello che mi spegne, da cui vorrei scappare e quello che mi accende e mi attrae, e se una delle due polarità non è chiara posso partire dall’altra e da lì andare alla scoperta delle parti mancanti. A volte abbiamo chiaro quello che ci blocca, ci spegne, ci fa ristagnare, e non abbiamo invece chiaro cosa ci potrebbe essere all’orizzonte che ci accende e stimola. Possiamo comunque partire da quello che c’è e comprendere che anche l’insoddisfazione ci parla dei nostri desideri, dei nostri bisogni e ci indica una direzione.
Possiamo anche attingere dai momenti della vita, personale, professionale, in cui abbiamo sentito chiaramente fluire la nostra energia vitale, ripensando ai successi, ai piccoli e grandi eventi che ci hanno fatto sentire pieni e soddisfatti. Da queste esperienze di straordinarietà possiamo comprendere meglio le nostre forze motrici; le qualità che abbiamo messo in gioco.
Una mappa della motivazione
Possiamo disegnare una mappa personale della motivazione, nella quale individuare i nostri “luoghi” di ristoro, le strade chiuse, i ponti che connettono, i luoghi panoramici che migliorano la visione, le linee di confine che ci definiscono, quelle di comunicazione, le aree di sosta.
Conoscere, esplorare, e connettersi con le proprie spinte motivazionali, è un percorso potente, che ci orienta verso la direzione desiderata e ci facilita il raggiungimento di obiettivi e risultati.
La spinta alla realizzazione
I contesti, quelli aziendali in primis, possono stimolare e facilitare l’espressione della motivazione, alimentarla e sostenerla, oppure spegnerla e consumarla. Diventa allora importante mantenere vivo l’ascolto al fine di prevenire disagi e arresti imprevisti.Il livello di motivazione è così anche un ottimo indicatore del benessere organizzativo, aziendale, relazionale, individuale, che può essere un premonitore dell’andamento dei tempi futuri. Nella mia esperienza, sia di coach che di cliente, è sorprendente quanta energia si rimette in movimento quando si va alla scoperta di cosa ci motiva, di quel carburante che, appunto, ci muove verso il cambiamento, e ci aiuta a ridurre il gap tra la situazione attuale e quella desiderata. Una fonte di energia che ognuno ha a disposizione per la propria realizzazione ed il proprio benessere.
È quindi fondamentale, vitale, ritrovare la fonte originaria da cui la nostra motivazione sgorga.